Dott.ssa Marica Innocenti Counseling

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Quando ho iniziato a proporre I miei gruppi ed il mio lavoro basato sul modello del Learning Love nel momento in cui parlavo di traumi o eventi traumatici accadeva molto spesso un sobbalzo nelle persone che ascoltavano e la frase ricorrente era: Traumi? no.. io non ho avuto nessun trauma! Mai!

Bhè… la realtà è ben diversa. Peter Levine dice: “Il trauma è nel sistema nervoso, non nell’evento” e nella maggior parte delle volte non siamo consapevoli di avere dell’energia attivata da eventi traumatici bloccata nel nostro sistema nervoso. La realtà è che noi, sviluppandoci e crescendo, abbiamo adattato il nostro sentire, la nostra identità (chi siamo) e le nostre credenze (cosa crediamo di essere) in base ai traumi che abbiamo attraversato dal momento in cui ci siamo impiantati nell’utero di nostra madre fino ad oggi. Ed in base a questi traumi, oggi, creiamo relazioni: relazioni d’amore, relazioni di amicizia, relazioni lavorative. Più abbiamo attraversato traumi (senza risolverli), più la nostra vita relazionale sarà complicata, dolorosa e sopraffatta dalla paura. La parte più antica del nostro cervello rettile da una parte ci guiderà come una calamita verso quel tipo di situazione e relazione che ci ha causato ‘attivazione’ del nostro sistema nervoso (coazione a ripetere), dall’altra lo farà in modo saggio per poterci dare l’opportunità di poter ‘vincere’ il trauma ed evolverci. Ma se tutto questo non accade a livello cosciente e consapevole, noi ci ritroviamo come dei burattini a ricreare, senza rendersene conto e senza successo, gli stessi schemi dolorosi del passato.
Essendo esseri mammaliani noi tendiamo naturalmente alla connessione, alla ricerca di amore, sicurezza, senso di appartenenza e così ci ritroviamo in ricerca di una relazione dove poter finalmente sperimentare l’amore, nutrirci e rilassarci.
Poco dopo (o anche durante) l’esserci connessi con un altro essere umano, la nostra parte ferita e traumatizzata entrerà in azione e, se non sappiamo cosa ci sta accadendo, questo porterà a vivere esperienze dolorose, frustranti e insoddisfacenti. La paura prende il sopravvento e dirige il nostro modo di relazionarci a causa soprattutto del nostro NON VOLER incontrare e sentire la paura e questa uscirà fuori nella relazione con infinite modalità di strategie, controllo, manipolazioni ecc. ecc.
Come possiamo iniziare a capire l’argomento è molto vasto. Traumi, shock, paura e vergogna sono un mix esplosivo che minano il nostro relazionarci costantemente.
Durante le sessioni sui traumi o nei seminari esperienziali che conduco sulla paura l’accento va sul permettere al partecipante di saggiare un’ esperienza correttiva di contenimento della paura. Il mantra sarà: “Si, è vero, allora non avevo le possibilità di contenere la paura (perchè ero piccolo, perchè l’evento traumatico è stato troppo intenso, perchè non ho ricevuto il giusto supporto ecc. ecc….) ma oggi ho lo spazio per permettermi di sentire la paura e sperimentare che non morirò se mi permetto di sentirla. Questo movimento di contenimento non accade tutto in una volta, ma in piccoli passaggi chiamati ‘titolazione’ – in dosi omeopatiche – , cioè esattamente ciò che riesce a contenere il sistema nervoso del cliente.

Di seguito ho scelto un estratto da un libro che ha un linguaggio semplice e ben comprensibile rispetto a 8 differenti modi di fronteggiare i traumi e le loro carattestiche. Ognuno di noi ha una modalità o più modalità di gestire i traumi e ciò che rimane nel sistema nervoso: questo crea delle caratteristiche ben specifiche a livello di comportamento e attitudine nella vita.
L’energia creata dal nostro corpo in caso di evento traumatico se non viene ‘scaricata’, creerà dei sintomi a livello fisico e dei comportamenti a livello emotivo.

Reazione da trauma.

La paura crea cambiamenti nel sistema neurologico e negli organi, specialmente nel cervello e lo stress post traumatico (PTSD) è il risultato del nostro sistema che il cervello è attivato. Da bambini, quando subiamo una grossa paura, è la presenza della madre o di chi si prende cura di noi che ci calma e tranquillizza, utilizzando il proprio sistema nervoso e la connessione con gli occhi, con la voce ed il corpo. Si chiama co-regolazione. Se persiste una mancanza di risintonizzazione e presenza affettiva (per esempio nel caso di genitori che rifiutano il bambino o lo trascurano continuamente) il cervello non è in grado di tornare ad uno stato di calma e si sintonizza in modalità ON – ALLARME e questo crea uno stato costante di ansia. Il risultato è che l’adulto ansioso si sente impotente di interrompere le reazioni e che non vuole essere come è, ma si vuole diverso.

Caratteristiche della reazione da trauma:

  1. ricordi ricorrenti ed indesiderati di esperienze
  2. periodi di sonnolenza
  3. improvvisi ricordi ‘reali’ che distraggono
  4. attenzione estrema all’ambiente (suoni, temperatura, ecc.)
  5. ci si spaventa facilmente, più degli altri
  6. sogni angosciosi di esperienze passate
  7. flashback di episodi del passato come se accadessero adesso
  8. angoscia rivissuta in caso di anniversari, luoghi o simboli legati all’evento
  9. scariche di rabbia o irritabilità
  10.  sfiducia negli altri
  11.  reazioni fisiche al ricordo di esperienze

Attivazione da trauma.

Durante la guerra del Vietnam i soldati usavano il sesso per scappare dagli orrori della guerra. Il sesso ad alto rischio, senza protezione, veniva utilizzato per anestetizzare il dolore. Le donne, allo stesso modo cercavano partner che le vittimizzassero. Cercare piacere e stimolazione in presenza di pericolo estremo, violenza, rischi e vergogna è un modo per andare oltre la propria attivazione e potersi ‘sentire’. (Il corpo è talmente in shock che non viene sentito). Il sistema nervoso è estremamente attivato e non c’è connessione con il corpo e le emozioni.

Caratteristiche dell’ attivazione da trauma:

  1. ricerca di attività ad alto rischio come paracadutismo, gare di macchina o moto, sport estremi
  2. ricerca di più rischio perchè l’ultima scossa di eccitamento nonè stata abbastanza
  3. difficoltà a stare da soli, calmi o in situazioni di basso stress
  4. uso di cocaina, amfetamine per velocizzare tutto o rischiare di più
  5. diventare sessuali quando spaventati o quando c’è rivolta della violenza
  6. ricerca di alti rischi nel sesso
  7. gioco d’azzardo e ricerca delle sensazioni legate ad esso
  8. difficoltà a mantenere attività sostenute e costanti
  9. ricerca del pericolo
  10.  costante ricerca di situazioni ‘o tutto o niente’
  11.  relazionarsi con persone che sono pericolose per noi

Blocco da trauma.

I sopravvissuti al trauma utilizzano qualsiasi metodo o modalità per bloccare le emozioni sopraffacenti dell’evento traumatico. E’ proprio a causa di questo blocco che il sopravvissuto non si da la possibilità di gestire ed elaborare correttamente le emozioni per poter evolvere ed andare avanti in modo migliore ed integro. E’ grazie all’elaborazione del trauma che il nostro sistema nervoso diventa maggiormente resiliente e ci da una qualità di vita migliore. Molto spesso vengono usate sostanze per calmare la mente e le sensazioni derivate dal trauma. Prima o poi l’utilizzo della sostanza diverrà una dipendenza vera e propria per raggiungere una sensazione di ‘normalità’. Più sono a disagio, più utilizzo sostanze o comportamenti, più blocco il sentito.

Caratteristiche del blocco da trauma:

  1. alcolismo- bere in modo cospicuo
  2. utilizzo di medicinali per calmarsi
  3. utilizzo della televisione, della lettura o di hobbies come metodo per anestetizzarsi
  4. mangiare in modo compulsivo
  5. dormire in modo eccessivo
  6. lavorare in modo compulsivo, specialmente in lavori sottopagati
  7. esrcizio fisico compulsivo
  8. Sbronzarsi o qualsiasi comportamento appena descritto quando le situazioni sono difficili

Dissociazione da trauma.

L’evento traumatico è talmente doloroso che il nostro sistema ci fa disconnettere da ciò che ci accade dentro, nel sentito e nel vissuto e andiamo in un altra realtà. Immaginate un bambino che mentalmente va a giocare al parco o vola nel cielo mentre viene palpeggiato o abusato sessualmente. Nelle situazioni più estreme si hanno malattie gravi come schizofrenia, personalità multiple, identità dissociate e qui necessita l’ intrvento di uno psichiatra. Nelle forme più leggere si ha dipendenze da sostanze o alcool.

Caratteristiche da dissociazione da trauma:

  1. dissociazione durante film o giochi che generano emozioni intense o che sono come ricordi di esperienze vissute
  2. confusione, distrazione o dimenticanze a causa di preoccupazioni
  3. fantasticare quando la situazione si fa difficile
  4. sentire separazione nel corpo come reazione a dei ricordi
  5. amnesia rispetto a cosa si sta facendo o a dove si è
  6. essere occupati con qualcosa che non è ciò che abbiamo bisogno di fare
  7. avere dei ‘compartimenti/ situazioni di vita’ che gli altri non conoscono
  8. vivere una doppia vita
  9. sognare/ vivere in un mondo irreale
  10.  ossessivi rispetto a comportamenti di dipendenza
  11.  perdersi in fantasie romantiche
  12.  uso di marijuana o droghe psichedeliche

Privazione da trauma.

Chiamato anche deprivazione compulsiva. Si manifesta in situazioni di stress, di successo, di vergogna o ansia ed è diretto da terrore e paura molto molto profondi. Famiglie che trascurano i propri bambini e che hanno modalità molto povere, scarne rispetto alla cura di se stessi e all’autostima creano traumi da deprivazione. I bambini normalizzano la deprivazione e da adulti si auto-deprivano. Molto spesso questo trauma è mescolato a traumi di abuso, violenza domenstica e sessuale. L’adulto, da essere senza nessun controllo nell’infanzia, diventa in super controllo. Non chiede niente, non fa niente, non attira l’attenzione, si autogestisce. La paura immobilizza il corpo e diventa uno stato costante dell’essere.

Caratteristiche della privazione da trauma:

  1. si negano a se stessi i bisogni di base quali generi alimentari, scarpe, libri, cure mediche, affitto della casa o riscaldamento
  2. Evitamento del piacere sessuale o rimorso/senso di colpa in caso di attività sessuale
  3. Accumulo di denaro evitando di spenderlo anche in caso di bisogni legittimi
  4. Lavorare compulsivamente al di sotto delle proprie possibilità e fare costantemente enormi ed ingiustificati sacrifici al lavoro
  5. rovinare possibilità reali di successo
  6. trascorrere periodi senza nessun interesse nel cibo e mettersi a dieta ripetutamente
  7. vedere il lusso, il confort e le attività ludiche come frivolezze
  8. saltare le vacanze d’abitudine per dedicarsi a compiti insoddisfacenti
  9. evitare le normali attività a causa della paura
  10.  avere difficoltà a giocare
  11.  essere sottoccupato (guadagnare meno di ciò che spetta)
  12.  vomitare il cibo o prendere diuretici o lassativi per non prendere peso

Vergogna da trauma.

Questo è uno dei traumi più profondi perchè ha a che fare con l’identità. E’ il senso di essere difettoso, sbagliato e non degno di essere amato e questo provoca un’auto-emarginazione dagli altri. La percezione è che se l’altro vede come sono veramente allora non mi amerà più, non mi vorrà più e resterò solo. E’ una ferita profondissima della fiducia. Fiducia in se stessi e negli altri. Gli altri sono sempre migliori ed il paragone è costante. Le persone con questo trauma non permettono a nessuno di prendersi cura di loro e compensano cercando di raggiungere dei goals impossibili o degli standar elevati per essere accettati.

Caratteristiche della vergogna da trauma:

  1. sentirsi in vergogna perchè si crede che le esperienze del trauma vissute sono colpa nostra
  2. sentirsi soli ed estranei a causa delle esperienze di trauma visuti
  3. tagliarsi, ferirsi, mutilarsi (tatuaggi, piercing, ecc.)
  4. comportamenti distruttivi
  5. sottostare a dolori fisici o emotivi che la maggior parte delle persone non accetterebbero
  6. evitare a tutti i costi di commettere errori
  7. sentire che dovresti essere punito per il trauma che hai subito e non essere in grado di perdonarti
  8. sentirsi male/ a disagio perchè ci è accaduto qualcosa di bello
  9. avere pensieri di suicidio o cercare di suicidarsi
  10.  mancanza di abilità nel percepire emozioni quali tristezza, rabbia, amore e felicità
  11.  avere una profonda paura di dipendere da qualcuno
  12.  sentirsi senza valore, non amabile, immorale o pieno di peccato a causa delle esperienze di trauma
  13.  percepire gli altri sempre migliori, più felici, più competenti, più belli
  14.  avere una prospettiva offuscata del futuro
  15.  evitare esperienze che fanno stare bene, non rischiare e non darsi nutrimento

Ripetizione da trauma.

Ricreare la stessa situazione traumatica ancora e ancora, sapendolo e non. Si ricrea la stessa situazione, con la stessa tipologia di persona. Non solo la situazione ma anche l’esatto comportamento. Un altro modo è vittimizzare qualcuno nello stesso modo in cui siamo stati fatti vittima. Ripetiamo la stessa storia e la stessa esperienza per essere in grado di ‘vincere’ sul trauma e smettere di avere paura. In realtà riapriamo le stesse ferite che potrebbero guarire in situazioni diverse.

Caratteristiche della ripetizione da trauma:

  1. avere comportamenti distruttivi ancora e ancora e ancora, di solito qualcosa che è avvenuto nell’infanzia come trauma
  2. rivivere storie del passato
  3. impegnarsi in relazioni abusive ripetutamente
  4. ripetere esperienze dolorose, inclusi comportamenti, situazioni, persone e sensazioni
  5. fare qualcosa agli altri che hai sperimentato nell’infanzia come trauma

Legame da trauma.

Persone che stanno o continuano a stare in relazione con qualcuno che li ha traditi. Nonostante ci siano dolori emotivi, conseguenze gravi o pericolo di morte queste persone non smettono di prendersi cura del partner o non lo lasciano. Le vittime mostrano un attaccamento disfunzionale che si alimenta con il pericolo, la vergogna o lo sfruttamento.

Caratteristiche del legame da trauma:

  1. quando sei ossessionato dalle persone che ti hanno ferito e che se ne sono andate (ti preoccupi o hai delle fantasie su di loro sebbene non ne vuoi avere)
  2. quando continui a voler connetterti con persone che sai ti feriranno
  3. quando fai di tutto per aiutare le persone che sono state distruttive nei tuoi confronti
  4. quando continui ad essere un menbro del team anche se la situazione sta diventando palesemente distruttiva
  5. quando continui a sforzarti per piacere alle persone che ti stanno chiaramente usando
  6. quando continui imperterrita a fidarti di persone che sono decisamente inaffidabili
  7. quando non sei in grado di prendere distanza da relazioni non sane
  8. quando vuoi essere capita e compresa da persone che chiaramente non gli interessa
  9. quando scegli di rimanere in conflitto con gli altri quando non ti costerebbe niente allontanarti ed andare via
  10.  quando persisti a cercare di convincere le persone che c’è un problema e a loro non interessa neanche ascoltare
  11.  quando sei leale a persone che ti hanno tradito
  12.  quando sei attratta da persone che sono inaffidabili e disoneste
  13.  quando tieni nascosti segreti dannosi rispetto ad abusi e sfruttamento
  14.  quando continui a mantenere i contatti con un abusatore che non riconosce la sua responsabilità di aver abusato.

A questo punto consiglio un bel respiro profondo e connettersi con le sensazioni nel corpo o con le emozioni che emergono……

Spero che questa lettura possa dare una breve ma profonda riflessione su quanto i traumi del passato interferiscano ancora oggi nel nostro modo di relazionarci. In una relazione d’amore questi traumi influenzeranno inevitabilmente la qualità della connessione e la modalità di connetterci con il partner.

E se i traumi sono troppo ingestibili il rischio (la soluzione più gestibile) è che si decida di non avere più relazioni…
Se qualcosa ha risuonato dentro di te con questa lettura niente paura, ci si può lavorare sopra e migliorarsi con il lavoro specifico di Counseling in Somatic Experiencing© e Learning Love.

Con affetto
 Marica Asti Innocenti

– Riproduzione vietata se non nella sua interezza, con autore e fonti

(Letture di riferimento pr la creazione di questo articolo:
A tu per tu con la paura – Krishnananda
Mindsight – Daniel J. Siegel
Traumi e shock emotivi – P. Levine
Emozione e trauma: il corpo e la parola – Eliane Ferragut
Il trauma visto da un bambino – P. Levine, M. Kline
The betrayal bond – Patrick J. Carnes

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